Il Giappone ha registrato il più piccolo avanzo di conto corrente rispetto al record dello scorso anno, puntando i riflettori sulla capacità di Tokyo di servire il proprio enorme debito e di poter raggiungere un punto di pericolo in un’economia che sta iniziando a fare piccoli progressi dopo anni di sottoperformance.
Il Ministero dei dati Finanze ha anche mostrato come il saldo di conto corrente per lo scorso dicembre sia il più grande deficit registrato nonostante gli esportatori siano riusciti a raccogliere i benefici di una valuta debole. Allo stesso tempo la fattura delle importazioni di energia è aumentata drasticamente in abisso continuo generato tre anni fa dal disastro di Fukushima.
Per il 2013 il conto corrente del Giappone ha registrato un surplus di ¥ 3300000000000, il più piccolo avanzo di dati comparabili disponibili dal 1985, ciò rappresenta una preoccupazione in quanto l’enorme debito del Paese continua a sollevare i costi di manutenzione.
Il debito pubblico è salito al record di 1.017 miliardi di yen l’anno scorso che incrementa la classifica del Giappone come il paese più indebitato del mondo industrializzato. La Banca del Giappone continua ad acquistare grandi quantità di JGBs come parte del suo programma di allentamento quantitativo varato nell’aprile dello scorso anno per battere la deflazione ed arrivare al 2 per cento di inflazione in meno di 2 anni.
Molti responsabili politici si aspettavano un calo dello yen che potrebbe spingere verso l’alto le esportazioni e sostenere l’economia, ma la domanda esterna comunque fiacca e la competitività in declino hanno ostacolato il settore del commercio.
La ripresa non uniforme può indurre i funzionari a prendere in considerazione altre opzioni per mantenere la crescita economica sulla giusta traiettoria. Le Importazioni lo scorso anno sono aumentate del 15,4 per cento contro un aumento di 9,0 per cento nelle esportazioni; nel mese di dicembre il disavanzo dei conti correnti si è attestato a un record di ¥ 638.600.000.000 (6,25 miliardi dollari), contro una previsione media di ¥ 707.700.000.000. Lo yen è caduto di circa il 23 per cento contro il dollaro dalla fine del 2012, spinto dalle politiche di stimolo del governo Abe.
Molti nel governo ha anche previsto la caduta dello yen per rilanciare le esportazioni, ma questo è in gran parte fallito dato che le aziende giapponesi stanno producendo più beni al di fuori del paese ed hanno perso quote di mercato nei confronti delle rivali della Corea del Sud e di altri paesi. Per quanto riguarda la strategia sulla piattaforma Capital.com.com si consiglia una Call sulla coppia USD/JPY. La produzione industriale francese è scesa dello 0,3 per cento a dicembre rispetto al mese di novembre, non all’altezza dunque delle aspettative; un sondaggio Reuters svolto su 19 economisti aveva previsto nessun cambiamento nel livello di produzione con stime che andavano dal +0,5 per cento al-1,0 per cento. Tutti risultati freschi di giornata che vi permettono di optare per un Put sul coppia EUR/USD dato il sorprendente risultato di -0.3.
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