Il deficit di conto corrente della Gran Bretagna si ampliato a dismisura arrivando ad un massimo dal 1989 nel terzo trimestre, suggerendo che un suo forte recupero sia vulnerabile ad una crescita debole all’estero e mettendo in evidenza le preoccupazioni che rimangono su un’economia sbilanciata.
I dati di fine anno hanno mostrato una crescita all’inizio del 2013 e che nel nel 2012 non era stato così forte come si pensava, spingendo verso l’alto il tasso di crescita annuo al 1,9 per cento nel periodo giugno-settembre da una stima di 1,5 per cento precedente.
Il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,8 per cento rispetto ai tre mesi precedenti, in linea con le stime precedenti, secondo l’Office for National Statistics. Le cifre, tuttavia, hanno mostrato che il governo ha preso in prestito più nel mese di novembre rispetto allo stesso mese dello scorso precedente.
La Gran Bretagna è stata uno dei successi a sorpresa dell’economia globale del 2013, trasformandosi da ritardatario a una delle nazioni con più rapida crescita industrializzata, con una crescita di posti di lavoro particolarmente forte. Il disavanzo delle partite correnti della Gran Bretagna con il resto del mondo e’ saltato a 20,7 miliardi di sterline (33,9 miliardi di dollari) da 6,2 miliardi di sterline nel secondo trimestre, pari al 5,1 per cento del PIL, il suo più grande movimento dal terzo trimestre del 1989.
Gli economisti avevano previsto un disavanzo di 13.850 milioni di sterline. Le aspettative sono -13.5B che tradotto sulla piattaforma Capital.com.com con -22.8B ci portano ad una Call sulla coppia di valute GBP/USD con -12.8B; in caso contrario avremo un Put con un dato di -21.2B.
La spesa dei consumatori francesi è scesa molto più del previsto nel mese di gennaio, secondo le figure mostrare dalla INSEE. La spesa delle famiglie è scesa del 2,1 per cento mese su mese, seguito da un guadagno dello 0,2 per cento nel mese di dicembre, che è stato rivisto da un 0,1 per cento di caduta. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,6 per cento.
Tale decremento è principalmente attribuibile ad un calo negli acquisti di auto e ad una diminuzione del consumo di energia, sempre secondo la INSEE.
Su base annua, la spesa al consumo è scesa dello 0,5 per cento in gennaio, contrariamente alle aspettative per un aumento dello 0,8 per cento.
Questo dati importanti usciranno alle 07:45 GMT. L’attesa è per 1.0%. Per chi volesse operare con Capital.com.com suggeriamo di entrare in commercio con una Call sulla coppia EUR/USD qualora il risultato sia 1.4% o maggiore; diversamente opteremo per un Put sulla coppia con 0.8% o meno.
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