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iRobot Dichiara Bancarotta, Roomba Passa al Controllo Cinese (Picea Robotics)

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Di Ivano Sabbioni

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La storia di iRobot, pioniera della robotica domestica e creatrice dell’iconico Roomba, giunge a un bivio drammatico. L’azienda statunitense ha formalmente presentato l’istanza di protezione fallimentare (il cosiddetto Chapter 11 negli USA) presso un tribunale del Delaware, segnando la fine di 35 anni di indipendenza.

Questa mossa, che ha scatenato il crollo del titolo in Borsa e dominato le testate globali, non è una liquidazione totale, ma una “ristrutturazione controllata” che ha un prezzo altissimo: il completo passaggio di proprietà al suo principale fornitore e creditore, la cinese Picea Robotics (insieme alla controllata Santrum Hong Kong).

L’accordo, che si prevede sarà finalizzato entro febbraio 2026, spazza via l’entusiasmo degli azionisti attuali, ma garantisce la continuità operativa del marchio Roomba. Quella che doveva essere una gloriosa acquisizione da parte di Amazon si è trasformata in una cessione forzata all’Oriente, chiudendo un capitolo fondamentale dell’innovazione made in USA.

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Il Veto UE su Amazon: L’Errore da 1,7 Miliardi che Ha Innescato la Crisi

Il catalizzatore diretto di questa bancarotta è unanimemente individuato nel fallimento dell’acquisizione da 1,7 miliardi di dollari da parte di Amazon, annunciata nel 2022. L’accordo, vitale per la salute finanziaria di iRobot già indebolita da cali di vendite e perdite operative, è naufragato all’inizio del 2024 a causa del fermo oppositivo della Commissione Europea.

L’Antitrust UE temeva che l’unione tra Roomba e l’ecosistema Amazon (in particolare Alexa) avrebbe soffocato la concorrenza nel mercato dei robot aspirapolvere e, soprattutto, avrebbe fornito ad Amazon un accesso ineguagliabile a dati sensibili come le mappe e le planimetrie interne delle case degli utenti. Il veto ha lasciato iRobot con un debito pesante (circa 200 milioni di dollari contratti anche per rifinanziare le attività in attesa dell’acquisizione) e senza la potenza di fuoco necessaria per competere.

La decisione europea, sebbene mirata a tutelare la concorrenza, ha finito per condannare iRobot e spingerla nelle braccia di un competitor asiatico, sollevando un acceso dibattito sulle conseguenze non intenzionali della regolamentazione.

La Morsa Cinese: Concorrenza Aggressiva e la Nuova Questione Dati

Il vero problema di iRobot, al di là delle vicende antitrust, risiede nella concorrenza asiatica che da anni erode le quote di mercato di Roomba. Aziende come Roborock, Dreame e Xiaomi hanno immesso sul mercato robot aspirapolvere con funzionalità avanzate (come il sensore LiDAR o le funzioni lavapavimenti avanzate) a prezzi nettamente inferiori.

iRobot, pur essendo il pioniere, è stata percepita come lenta nell’innovazione e troppo costosa, perdendo rapidamente terreno. In un’amara ironia, il passaggio di proprietà a Picea Robotics – che è già il principale fornitore e produttore di iRobot – consolida il dominio manifatturiero cinese nel settore. Ma ora, l’attenzione degli analisti e dei consumatori si sposta sulla questione dei dati.

L’UE aveva bloccato Amazon per motivi di privacy, ma la vendita a una società cinese fa sorgere interrogativi sulla gestione delle informazioni sensibili degli utenti (le mappe delle case) sotto la nuova proprietà. L’azienda ha assicurato la continuità operativa per app e assistenza, ma i dubbi sulla sicurezza dei dati e sulle future politiche di integrazione rimangono un tema centrale di discussione virale.

Addio al NASDAQ e il Monito al Mondo Tech

Con l’avvio della procedura di bancarotta, le azioni di iRobot saranno ritirate dal NASDAQ. Per gli attuali azionisti, il messaggio è drammatico. Questo scenario di “perdita secca” per gli investitori che avevano creduto nel pioniere della robotica è l’epilogo amaro di una serie di fallimenti gestionali e strategici.

Il caso iRobot/Roomba funge da monito per tutto l’ecosistema tecnologico: anche un marchio iconico, leader in una categoria che ha creato, può soccombere rapidamente se non riesce a reagire alla concorrenza aggressiva e alle pressioni finanziarie. Il fallimento dell’acquisizione Amazon, unito alla crescente potenza dei rivali a basso costo, ha dimostrato che la mera reputazione non basta a garantire la sopravvivenza.

L’era dei Roomba come simbolo della robotica americana è finita; ora, il futuro della pulizia domestica smart batte bandiera cinese, in un mercato che la stessa iRobot, ironia della sorte, aveva contribuito a far nascere.

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