Dando un’occhiata alle varie sotto componenti del PIL affiora un’immagine più delineata. La componente inerente l’“accumulo delle scorte”, quella che, per intenderci, ha indicato la parte più rilevante del valore negativo del dato in auge, dopo aver assottigliato un mero 0,6% della prima stima, per concludere, ha inciso in misura non minore all’1,6%. Una probabile interpretazione di quanto avvenuto è che le aziende, immaginando come una domanda futura delimitata, e che hanno realizzato mediante operazioni di de-stocking (diminuzione delle scorte) al fine di evitare di scovare inutili giacenze in magazzino. Un’altra spiegazione potrebbe essere che, data la domanda più sollevata del previsto all’inizio del trimestre, questo poteva essere l’unico fattore a cui attribuire la diminuzione delle scorte. Quest’ultima interpretazione è sorretta dal fatto che, su base annua, l’apporto del componente “consumo personale” al prodotto è stato dell’2,1%. Istintivamente, in questo frangente, ad una riduzione delle scorte dovrebbe seguire una riattivazione, il che condurrebbe a un certo futuro ingrandimento del PIL. A sorreggere la premessa che i dati negativi rappresentino un fatto del tutto isolato, è stato il fatto che i dati attinenti alla spesa pubblica sono stati rincontrati al ribasso, cooperando così ad una riduzione del PIL pari allo l’0,15%.
Simultaneamente a quelli del PIL sono stati consegnati i dati attinenti ai sussidi di disoccupazione. A differenza del PIL, il numero delle richieste primarie di sussidio ha indicato l’aumento della domanda nel mercato del lavoro, passando da 326 mila unità a 320 mila. Stando a quanto afferma il rapporto del Bureau of Economic Analysis reso noto il giorno seguente, nel mese di aprile l’aumento del reddito delle persone fisiche è stato pari allo 0,3%.
Nella giornata di oggi verranno pubblicati i dati concernenti il PIL dell’Eurozona per il 1° trimestre. Negli USA, sarà visibile rapporto settimanale di MBA sulle richieste di mutui. Ancora, poi, negli USA verrà pubblicato il rapporto sulle variazioni occupazionali per quanto riguarda il mese di maggio e i dati della Bilancia commerciale concernenti il mese di aprile.
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